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Come fare la PUBBLICITA' ONLINE

Per essere performanti nella scelta del tipo di pubblicità online occorre conoscerne le caratteristiche principali. La principale suddivisione può essere definita come segue:

- SEA (search Engine Advertising);

- Display advertising (online advertising); - Social media advertising (Facebook Ads, Twitter Ads, LinkedIn Ads, etc.).

La piattaforma SEA più conosciuta è quella di Google Adwords. Con questa tecnica si scelgono le parole chiave con le quali si desidera essere trovati rispetto agli altri siti che invece seguono le regole SEO per le stesse keyword. In questo modo si ottiene una precedenza poiché sono a pagamento e compaiono nelle prime tre posizioni e sono contraddistinte da una etichetta gialla con la scritta "Ann".

Da un lato sono ottimali poiché è possibile scegliere target, localizzazione, orari, ma presentano un limite, vale a dire che per essere davvero incisivi occorre investire ingenti somme, che solo poche aziende sono in grado di sopportare. Il Display advertising online può essere considerato come la tradizionale pubblicità, in quanto, le aziende scelgono di sponsorizzarsi attraverso i banner statici o dinamici (video) e sono caratterizzati da un forte impatto grafico ed emozionale. I luoghi di collocazione di questi banner non sono presso Google, ma principalmente presso altri siti web, blog, portali che grazie alla loro ampia attività generano visite al sito o alle cosiddette conversioni (iscrizione a form, iscrizione a news letter all'acquisto di un prodotto). Anche in questi casi l'investimento può risultare elevato. Vi sono diversi tipi di campagne pubblicitarie, una di queste molto simile a quella tradizionale in cui il prezzo viene stabilito in base alle persone raggiunte o al tempo in cui è attiva la pubblicità, si chiama "pay on time" dove il prezzo è determinato dalla presenza del banner per un determinato periodo, qualunque sia il risultato. Quando invece il prezzo viene stabilito dalle visualizzazioni, si parla di"pay per impression" che solitamente viene stabilito col CPM. Le altre attività pubblicitarie più recenti sono invece legate a tutte quelle azioni interattive online che compie l'utente dopo aver visualizzato la pubblicità. Si definisce in questa ultima fattispecie il "pay per action", con l'indicatore CPA che determina il costo per azione, vale a dire per ogni acquisto, iscrizione a newsletter, condivisione sui social, ecc.

La più diffusa risulta essere la campagna pubblicitaria "pay per click" perché risulta essere la migliore via di mezzo tra costi e benefici, con la quale il pagamento avviene solo sulla base di un effettivo click dell'utente sul banner con apertura della pagine web collegata, la cosiddetta landing page appositamente costruita. L'indicatore utilizzato è il CPC, ovvero il costo per click. Ancora più professionale, ma molto più costosa, è il "pay per lead" che consente di ottenere contatti più qualificati con la sottoscrizione di un form per il data entry degli utenti targhetizzati. Il pagamento avviene al termine del servizio e solo sui contatti ottenuti e lo strumento di analisi è il CPL.

Il web offre opportunità enormi, le migliori e più economiche arrivano dai social network, che grazie alle innumerevoli informazioni raccolte dalle indicazioni volontariamente inserite nei profili social dagli utenti, è ora possibile targhetizzare, per poi inviare la pubblicità solo a chi è veramente interessato a quel prodotto, a quell'argomento, con un valore aggiunto tutto caratteristico e tipico dei social: la velocità di divulgazione dei contenuti, come far girare velocemente un passaparola, ovvero la "viralità" .



Blog scritto da Stefano Lecca

laureato in scienze della comunicazione



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